MAROTTE
La “marotte” (vocabolo francese), detta anche burattino a bastone, è un burattino con testa, braccia e un vestito solitamente lungo; le gambe sono assenti come nel burattino a guanto. Un bastone infilato in un foro del collo permette l’animazione della “marotte”; sotto la testa ci possono essere delle spalle appena abbozzate o un tronco completo. Le braccia sono articolate al tronco o collegate al vestito; alle mani sono talvolta fissati dei bastoni lunghi e fini o delle asticelle metalliche che ne permettono la manipolazione. In questo caso la “marotte” è definita burattino a stecche.
Essendo il suo corpo costituito da un bastone la “marotte” non ha grande mobilità, poiché la testa è vincolata in asse al collo e al tronco e non si possono articolare movimenti né della testa né del collo né della schiena.
Il risultato è una gestualità limitata, povera, con gesti ampi e piuttosto enfatici. La testa può ruotare sull’asse del collo ed è possibile giocare con effetti di allungamento-accorciamento del collo o delle braccia. Potendo poi facilmente ruotare sul proprio asse questo tipo di burattini viene sovente utilizzato per danze e balletti.
Nella tradizione popolare italiana del teatro dei burattini tutti i personaggi femminili, che di solito avevano nei canovacci solo parti secondarie, venivano realizzati con la tecnica del burattino a bastone. La possibilità di realizzare il busto in legno o con altri materiali consentiva infatti di dare forme femminili alle loro figure.
Come il burattino a guanto anche la “marotte” è animata dal basso, dal burattinaio nascosto agli spettatori all’interno della baracca.
Il burattinaio può animare due burattini a bastone contemporaneamente, uno per ogni mano; se invece si tratta di burattini a stecche è possibile animare una sola “marotte” alla volta. In tal caso il burattinaio con una mano controlla il bastone su cui è fissata la testa e con l’altra muove la stecca o le stecche collegate alle mani.
Le “marottes” o burattini a stecche sono estremamente diffusi nelle tradizioni teatrali asiatiche, in particolare in Cina e nel Sud-est asiatico dove spicca il Wayang Golek giavanese.