A Cordenons per la stagione di prosa LA BUONA NOVELLA con Neri Marcorè
5 Aprile 2025 @ 20:30
€23sabato 5 aprile ore 20.45
Centro Culturale Aldo Moro – via Traversagna 4 – Cordenons
Città di Cordenons, ERT Ente Teatrale Regionale FVG
LA BUONA NOVELLA
di Fabrizio De André
con Neri Marcorè
musiche di Fabrizio De André, Gian Piero Reverberi, Corrado Castellari
drammaturgia e regia di Giorgio Gallione
arrangiamenti e direzione musicale di Paolo Silvestri
con Rosanna Naddeo
voce e chitarra Giua
voce, chitarra e percussioni Barbara Casini
violino e voce Anais Drago
pianoforte Francesco Negri
voce e fisarmonica Alessandra Abbondanza
scene di Marcello Chiarenza
costumi di Francesca Marsella
luci di Aldo Mantovani
produzione: Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Carcano, Fondazione Teatro della Toscana, Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova
La Buona Novella è uno spettacolo pensato come una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea che alterna e intreccia le canzoni di Fabrizio de André con i brani narrativi tratti dai Vangeli apocrifi cui lo stesso autore si è ispirato: dal protovangelo di Giacomo al Vangelo dell’Infanzia Armeno a frammenti dello Pseudo-Matteo.
Prosa e musica, perciò, montati in una partitura coerente al percorso tracciato dall’autore nel disco del 1970. I brani parlati, come in un racconto arcaico, sottolineano la forza evocativa e il valore delle canzoni originali, svelandone la fonte mitica e letteraria.
Di taglio esplicitamente teatrale, costruita quasi nella forma di un’Opera da camera La Buona Novella è il primo concept-album dell’autore, con partitura e testo composti per dar voce a molti personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Ed è proprio da questa base che prende le mosse la versione teatrale.
“Compito di un artista credo sia quello di commentare gli avvenimenti del suo tempo usando però gli strumenti dell’arte: l’allegoria, la metafora, il paragone”. Questa dichiarazione di De André è emblematica di come l’autore si sia posto, in tempi di piena rivolta studentesca, nei confronti di un tema così delicato e dibattuto dal punto di vista politico e spirituale.
Con La Buona Novella De André lavora certo a un’umanizzazione dei personaggi, ma questa traduzione cantata dai temi degli Apocrifi è fatta con grande rispetto etico e religioso. La valenza “rivoluzionaria” della riscrittura sta più nella decisione di un laico di affrontare un tema così anomalo per qui tempi che nei contenuti o nel taglio ideologico. Solo a tratti nel racconto appare l’attualizzazione; più spesso le ricche e variegate suggestioni immaginifiche, fantastiche e simboliche degli Apocrifi sono ricondotte a una purezza quasi canonica, e talvolta traspare la sensazione che esista, anche per l’autore, la sconvolgente possibilità che in Gesù umanità e divinità abbiano convissuto.
Traspare così un percorso parallelo nella interpretazione di De André, da una parte una innata tendenza a mettere in discussione tutto ciò che appare codificato, dogmatico o tradizionale, dall’altro una sensibilità che gli fa preferire tra le molte versioni degli Apocrifi sempre la scelta più nobile, matura e ricca umanamente, alla ricerca di un racconto forse meno sacro, ma sempre profondamente morale.
La drammaturgia aggiunta, recitata in gran parte da Neri Marcorè racconta l’antefatto de L’infanzia di Maria, svelandone la nascita ‘miracolosa’, e riempie il vuoto che va dall’infanzia del Cristo alla Crocifissione. Così 30 anni di vita di Gesù sono sintetizzati in un lungo racconto che ci svela un Cristo bambino anche stizzoso, impulsivo, che si serve dei suoi poteri talvolta per esibizionismo, sia quando accusato resuscita, per poi fa tornar morto, un bimbo caduto da una terrazza per farlo testimoniare a sua discolpa, sia quando in un passo di grande qualità poetica, guida i suoi compagni di gioco in una visionaria cavalcata sui raggi del Sole.
Un’elaborazione drammaturgica, perciò, che in qualche modo completa il racconto di De André, trasformando La buona novella non solo in un concerto, ma in uno spettacolo originale, recitato, agito e cantato da una compagnia di attori, cantanti e musicisti che penseranno l’opera di De André come un ricchissimo patrimonio che può comunque ben resistere, come ogni capolavoro, anche all’assenza dell’impareggiabile interpretazione del suo creatore.
Biglietti: Intero € 23 / Ridotto € 20 (spettatori di età superiore ai 65 anni e studenti fino a 25 anni)
Prevendita:
online su ertfvg.it. a partire da lunedì 4 novembre
o in teatro mercoledì 13, sabato 30 novembre; da lunedì 16 a giovedì 19 dicembre; venerdì 24 gennaio; lunedì 17, giovedì 27 febbraio; venerdì 14 marzo; venerdì 4 aprile dalle 16 alle 19
e sabato 5 aprile a partire dalle ore 19 (fino ad esaurimento dei posti).
Non sarà ammesso l’ingresso in sala a spettacolo in corso.
L’organizzazione si riserva di apportare al programma le eventuali modifiche che si rendessero necessarie.
Info: Ortoteatro Centro Culturale Aldo Moro 0434 93 27 25 o 320 05 300 07 anche WhatsApp
organizzazione.ortoteatro@gmail.com
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